Una recente sentenza della Corte di giustizia europea contesta al nostro Paese la mancata applicazione dei principi europei in materia di diritto al lavoro per le persone con disabilità e invita Governo e Parlamento a porvi rimedio al più presto.
“Non è una novità per noi – commenta Giampaolo Celani, presidente dell’Associazione Italiana Persone Down, sezione di Roma”. Concorsi scarsi e di lungo procedimento rallentano di molto l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità di cui si occupano alcuni progetti specifici della sezione di Roma.
Con la giustificazione, poi, delle risorse economiche non adeguate, i tempi diventano biblici. L’impegno per l’autonomia e la formazione all’inserimento progressivo al lavoro, da parte degli operatori AIPD di Roma – dice il presidente – si “sgretola” di fronte a queste insormontabili barriere.
Un conto sono i disabili motori, altro i disabili intellettivi. Questi ultimi, vedendo delusi i tentativi di inserimento e non “allenando” le proprie competenze, perdono le motivazioni interiori, fatalmente si rinchiudono in loro stessi, si impigriscono e rimangono nelle loro case senza fare nulla, con grosso aggravio economico per le famiglie oltre che emotivo”.
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