I circoli
I “Circoli”si rivolgono a persone con sdD che hanno alle spalle almeno cinque anni di coinvolgimento nei progetti educativi dell’AIPD e che, per ragioni diverse, sentono l’esigenza di confrontarsi con contesti sociali nuovi ed esperienze di autonomia più elaborate.
Si propongono come un passo ulteriore verso la conquista delle autonomie proprie dell’età adulta. Una vera casa (di cui si possiedono le chiavi) da condividere con il gruppo e di cui prendersi cura è lo sfondo per realizzare progetti, passare una serata a cucinare, vedere un film o dormire con gli amici; affrancarsi progressivamente – laddove possibile – dalla figura dell’educatore e fruire della “Casa di Lorenzo*”, sede del progetto, in maniera autonoma sono le finalità ultime del progetto.
Da questa riflessione si vuole partire per attuare un progetto di gruppo che sia discusso, costruito e orientato verso i suoi fini ultimi, attraverso la partecipazione imprescindibile degli stessi iscritti.
Il progetto e la Casa di Lorenzo
I “Circoli” si pongono quindi, e innanzi tutto, come un “luogo” da costruire insieme, da contestualizzare nel territorio, nell’intento di comunicare e condividere la propria realtà con quelle circostanti.
I Circoli sono uno spazio da vivere, ma soprattutto da imparare a gestire in autonomia, pensato per lasciare ampi spazi al confronto e per consentire ai suoi membri di approfondire e discutere argomenti che riguardano la loro età e le sfide che il diventare adulti comporta.
Protagonismo, responsabilità, autodeterminazione, rispetto sono concetti che, se non vengono realmente vissuti, rimangono completamente privi di significato. In questo senso, la regola d’oro del protagonismo sarà riletta nel contesto più ampio del gioco di squadra, non per questo sottraendo spazio alle singole idee e ai bisogni individuali.
I Circoli rappresentano, dunque, il punto di partenza per la definizione progressiva degli obiettivi che ciascun gruppo vorrà perseguire: puntare tutti insieme al raggiungimento di un traguardo comune sarà l’occasione per agire le proprie autonomie in chiave più matura, la consapevolezza dell’operare in gruppo sarà il viatico per percepire con maggior chiarezza la propria identità.
“CASA DI LORENZO”: UNA SEDE, MOLTI SIGNIFICATI
Fin dalle prime battute è risultato chiaro a tutti quanto fosse importante, nel processo di riconoscimento dell’identità specifica dei Circoli, il peso attribuito dai ragazzi all’avere una sede utilizzabile indipendentemente dalla presenza degli operatori. L’importanza di poter disporre di una vera e propria abitazione, fornita di tutto il necessario*, è divenuta sempre più importante con il procedere dei “Circoli”; in breve tempo la “Casa di Lorenzo” ha acquisito molteplici significati e ha rivestito, ai fini della buona riuscita del progetto, un ruolo strutturale decisivo, ben aldilà di quanto si potesse prevedere in fase di progettazione.
In questo senso, il fornire le chiavi di casa, nel minor tempo possibile, a tutti gli iscritti in grado di utilizzarle (o meglio, metterli in condizione di recarsi autonomamente dal ferramenta a farne una copia per sé), ha rappresentato un punto nodale nel percorso di appropriazione della casa; ma c’è dell’altro. In breve tempo “Casa di Lorenzo” è diventato un luogo capace di raccordare e sostenere le istanze e le esigenze specifiche dei singoli iscritti, ha dato loro un luogo che, nella maggior parte dei casi, potesse definirsi come una zona franca rispetto ai condizionamenti familiari e dar modo alle persone di organizzare e vivere spontaneamente la propria socialità.
In breve tempo dunque, “Casa di Lorenzo” è diventato un luogo da vivere appieno, in cui stare per il piacere di stare, di cui prendersi cura e da cui farsi “coccolare”; il luogo d’elezione per i confronti spontanei e per gli scontri ma anche per il lavoro di gruppo, per trascorrere un pomeriggio
Ciò che, inevitabilmente, salta agli occhi , quanto l’avere a disposizione un luogo davvero proprio abbia messo in movimento le risorse e le capacità dei partecipanti ed abbia trasformato molti di loro da fruitori a “gestori” attivi della sede che li ospita.
In questo contesto, il darsi un appuntamento per mangiare qualcosa insieme, prepararsi e prendere un caffè con un amico, sfogliare un giornale, o schiacciare un pisolino dopo pranzo diventano i gesti che, pur nella loro semplicità, accompagnano naturalmente verso l’appropriazione non solo dello spazio “casa” ma anche del tempo che vi si trascorre.
Dare il significato giusto e la giusta importanza ad una serata in pizzeria con gli amici o ad una notte trascorsa in sede senza la presenza degli operatori diventa, dunque, l’”ovvia” prosecuzione del percorso intrapreso dai nostri “soci” a partire dall’adolescenza. Rappresenta il naturale frutto degli investimenti fatti in tanti anni di percorsi imperniati e fondati sulla regola d’oro dell’ autonomia. In questo senso è importante, dunque, avere dei progetti, imparare a collaborare con gli altri, apprendere il valore del gioco di squadra nel raggiungimento di un obiettivo comune, ma è ancora più importante saper riconoscere e saper scegliere quanto del proprio tempo investire e come farlo.
La capacità di scegliere è tra i mattoni più importanti da usare per costruire un’identità adulta solida; conquistarla è, forse, tra i passi più difficili che ognuno di noi è chiamato a compiere.
Dopo aver insegnato ai “nostri” ragazzi ad “attraversare la strada” crediamo che sia naturale metterli nelle condizioni migliori affinché una strada possano davvero scegliersela. Per questo ci piacerebbe costruire con loro un ”luogo” che possa sostenerli ed incoraggiarli ancora.
* La “Casa di Lorenzo” è composta da due ampie stanze da letto, un bagno con doccia, una cucina abitabile e una sala da pranzo. Dispone di 12 posti letto ed è fornita di lavatrice, lavastoviglie, frigorifero e piano cottura. Gli iscritti possono disporre inoltre, di due linee telefoniche e di due PC con collegamento ad internet (ADSL).
Coordinatore
Francesca Fanelli
francesca.fanelli@aipd-roma.it
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