
L’Elettroforno Frontoni, in via Ostiense 387, è il laboratorio delle meraviglie che, domenica 5 febbraio 2017, ha visto protagonisti i ragazzi del progetto di inclusione lavorativa (inserimento lavorativo) di Aipd Roma i quali hanno potuto sperimentare la produzione di pane e pizza.
Una decina di persone con sD (Laura Cucinotta, Giovanna Tarabbo, Jacopo Buccellato, Simone Dominicis, Emiliano Barone, Stefano Guglielmi, Matteo Palamara, Fabrizio Menichelli, Ilaria Manna), seguite e sostenute dall’esperienza di uno dei proprietari del locale, hanno dimostrato che il processo di acquisizione di competenze professionali, calibrate sulle specifiche attitudini di ciascuno, sia più che mai realizzabile.
L’attività di domenica si iscrive, così, all’interno di un percorso iniziato ad ottobre e caratterizzato da una serie di incontri finalizzati a far comprendere alle persone con sD i meccanismi che regolano il mondo del lavoro: dalle norme in materia di sicurezza e gestione degli spazi di lavoro, alla normativa sull’igiene e a quella attinente alla giusta retribuzione.
Il gruppo che si è presentato domenica era già adeguatamente coeso. I ragazzi hanno confermato come aver preso parte insieme ad un percorso di preparazione professionale – attraverso visite aziendali e, successivamente, con più giornate di lavoro per il completamento della formazione come cameriere da sala link al sito – li abbia aiutati ad affrontare questa esperienza con maggiore consapevolezza e coinvolgimento.
In cucina si sono sostenuti a vicenda, suggerendo alcuni passaggi agli amici rimasti indietro e restituendo un’ atmosfera di totale collaborazione.

Qui Fabrizio Stefano, Emiliano , Simone scoprono la consistenza delle farine che impiegheranno per l’impasto. Pronti a sporcarsi le mani!
Divisi in due piccoli gruppi hanno iniziato un interessante percorso di scoperta dei segreti del mestiere; prima regola: vietato restare a guardare! Hanno toccato con mano le farine, impastato e apprezzato i profumi degli ingredienti genuini selezionati dall’Elettroforno Frontoni.
Insieme hanno scoperto le varie tipologie di farine impiegate per gli impasti, le regole da seguire e tutta la gestualità, quasi rituale, che occorre per far sì che il prodotto finale sia quello sperato. La giornata giusta per calarsi nel dietro le quinte di un mestiere che ci regala tante emozioni in tavola!
Il rispetto dell’igiene è una “religione” in cucina così hanno imparato a lavorare con apposite cuffie e solo dopo aver lavato le mani! Il processo di selezione delle farine per l’impasto è un passaggio molto importante che permette ai ragazzi di comprenderne le proprietà e valutarne le giuste dosi e proporzioni.
E infine il lievito, l’elemento chiave nel processo di panificazione: aggiunto quest’ultimo nell’impastatrice dove è già stato versato il composto ottenuto mescolando farina acqua ed olio, è stata aumentata la velocità di produzione della pizza che potrà crescere di volume più rapidamente.
Terminato questo processo, il tempo di lievitazione necessario ha permesso ai ragazzi di darsi il cambio. I ragazzi hanno selezionato e mischiato differenti tipologie di farine, bianca integrale e farina di farro.

Prima…

…dopo la lievitazione
L’entusiasmo degli incaricati pizzaioli Jacopo , Giorgia e Lauraè lampante!
Per stendere nel modo corretto l’impasto è stato necessario farlo scivolare sul piano di lavoro appositamente cosparso di farina.
All’avvicinarsi dell’ora di pranzo tutti d’accordo nel dare il via alla fase di condimento della pizza!
Gli aspiranti panettieri si sono lasciati trascinare dalla fantasiosa e ricercata combinazione di ingredienti, rigorosamente di stagione e freschi di giornata e capisaldi della cucina dell’Elettroforno Frontoni. Da circa due anni, infatti, questa panetteria non solo offre un’ampia scelta di prodotti di qualità, dalle farine agli ingredienti di completamento, ma ricerca di accoppiamenti inediti che regalano un’esperienza culinaria sempre rinnovata. Dal pane alla pizza sfornati giornalmente, la missione dei giovani proprietari è quella di regalare un prodotto il cui marchio di fabbrica da è senza dubbio la valorizzazione della qualità.
Benché i ragazzi siano stati più tradizionali nella scelta degli accostamenti, il risultato finale ha soddisfatto davvero tutti, cuochi, spettatori e genitori che a mano a mano hanno raggiunto curiosi i propri figli: l’impazienza per il primo assaggio era ormai incontenibile.
Ma la soddisfazione dei ragazzi non si è esaurita certo con la degustazione della pizza, perché il completamento di questa intensa mattinata di laboratorio di panificazione ha garantito loro il rilascio di un attestato di frequenza ad un progetto (una giornata di formazione)che li ha visti coinvolti in prima linea, contribuendo a riempire di significato l’espressione ‘Autonomia’. Autonomia come percorso individuale di crescita e che, in quanto tale, non può prescindere dalla possibilità di sentirsi parte integrante di un processo produttivo e non può escludere il riconoscimento del diritto ad un lavoro che risponda ad esigenze diverse, spesso inesplorate ed inascoltate proprio in virtù della loro specialità.
È diverso solo se non lo conosci.
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